La psicoterapia abbraccia una vasta gamma di approcci terapeutici, ognuno dei quali offre strumenti unici per comprendere e trattare disagi psicologici e emotivi. Dai fondamenti storici della psicoanalisi, introdotta da Sigmund Freud, agli approcci più contemporanei come la terapia psicodinamica, la psicoterapia si è evoluta in una molteplicità di tecniche e metodologie. Tra questi troviamo anche la psicoterapia psicodinamica, umanistica che enfatizza il potenziale di crescita individuale, la terapia sistemica che considera le dinamiche relazionali all’interno di sistemi più ampi, la Gestalt terapia che pone l’accento sull’esperienza presente, ed infine la terapia cognitivo-comportamentale. Inoltre, vi sono approcci integrati che combinano elementi di diverse scuole di pensiero per creare un trattamento personalizzato che risponda meglio alle esigenze del singolo individuo. Conoscere i diversi tipi di psicoterapia aiuta sia i professionisti nel campo della salute mentale sia i pazienti a navigare nel variegato panorama delle opzioni terapeutiche disponibili, permettendo così una scelta più informata e mirata verso il benessere psicologico.
Introduzione alla Psicoterapia e ai suoi Obiettivi
La psicoterapia rappresenta un campo vasto e diversificato, che offre supporto e sollievo a individui affrontando una varietà di sfide psicologiche. I suoi obiettivi sono tanto vari quanto i tipi di psicoterapia disponibili, mirando alla promozione della salute mentale, al miglioramento della qualità di vita, all’elaborazione di traumi e conflitti interni, e al sostegno in periodi di cambiamento o difficoltà. Attraverso l’utilizzo di differenti tecniche di psicoterapia, gli approcci terapeutici si adattano alle esigenze uniche dell’individuo, siano esse radicate nella comprensione profonda dei processi inconsci, come nella psicoanalisi, o focalizzate sul cambiamento comportamentale e cognitivo, come nell’approccio cognitivo-comportamentale. Altri approcci psicologici includono la terapia umanistica, che enfatizza il potenziale umano e la crescita personale; la terapia sistemica, che considera le dinamiche familiari e sociali; e la Gestalt terapia, che si concentra sulla consapevolezza del qui e ora. L’avanzamento verso approcci integrati in psicoterapia riflette una crescente comprensione della complessità dell’esperienza umana, sottolineando l’importanza di personalizzare il trattamento per adattarsi al contesto unico di ogni persona. Questa guida esplora i principali tipi di psicoterapia disponibili oggi, mettendo in luce come ciascuno possa offrire percorsi validi verso il benessere psicologico.
Tipi di psicoterapia
La psicoterapia è un intervento psicologico che si basa su una relazione di fiducia tra un professionista e una persona che cerca aiuto. Esistono diversi tipi di psicoterapia, che si differenziano per le teorie, le tecniche e gli obiettivi che li sostengono. Alcuni dei principali tipi di psicoterapia sono: la psicoterapia psicodinamica, la psicoterapia cognitivo-comportamentale, la psicoterapia umanistica, la psicoterapia sistemica, la psicoterapia gestaltica e la psicoterapia integrativa. In questo spazio ci concentreremo sulla psicoterapia psicodinamica, che si ispira alla psicoanalisi e che mira a rendere consapevoli e a risolvere i conflitti inconsci che influenzano la vita della persona. La psicoterapia psicodinamica si basa sull’analisi della relazione tra il paziente e il terapeuta, e sullo scambio di sentimenti e pensieri che emergono in essa. I benefici della psicoterapia psicodinamica sono numerosi: essa può aiutare a migliorare l’immagine di sé, le relazioni interpersonali, la regolazione emotiva, la comprensione delle proprie motivazioni e il senso di identità. Inoltre, essa può avere effetti a lungo termine, poiché favorisce una trasformazione profonda della personalità.
Alcuni esempi clinici di psicoterapia psicodinamica e dei suoi vantaggi sono:
- Marco, 35 anni, soffre di attacchi di panico da diversi mesi. Inizia una psicoterapia psicodinamica per capire le origini della sua ansia e per affrontare i suoi timori. Durante il trattamento, scopre che i suoi attacchi sono legati a un conflitto inconscio tra il desiderio di indipendenza e il senso di colpa verso i suoi genitori. Grazie alla relazione con il terapeuta, riesce a esprimere i suoi sentimenti repressi e a liberarsi dal peso del passato. I suoi attacchi di panico diminuiscono progressivamente e la sua qualità di vita migliora.
- Anna, 28 anni, ha difficoltà a stabilire relazioni sentimentali durature. Si sente insoddisfatta e frustrata. Decide di intraprendere una psicoterapia psicodinamica per esplorare le sue dinamiche affettive e per migliorare la sua autostima. Nel corso della terapia, scopre che le sue difficoltà sono legate a una paura dell’abbandono derivante da una separazione traumatica dei suoi genitori quando era bambina. Grazie al sostegno del terapeuta, riesce a elaborare il suo trauma e a sviluppare una maggiore fiducia in se stessa e negli altri. Le sue relazioni diventano più stabili e soddisfacenti.
- Luca, 40 anni, è un manager di successo ma si sente sempre stressato e insicuro. Ha frequenti sbalzi d’umore e litiga spesso con i suoi colleghi e con la sua famiglia. Si rivolge a un terapeuta psicodinamico per trovare un equilibrio tra la sua vita professionale e personale e per gestire meglio le sue emozioni. Durante la terapia, scopre che il suo stress è legato a un’alta esigenza di perfezione e a un basso senso di autenticità. Grazie al confronto con il terapeuta, riesce a riconoscere i suoi bisogni reali e a valorizzare i suoi punti di forza. Il suo umore si stabilizza e le sue relazioni si armonizzano.
La Psicoanalisi: Fondamenti e Metodologie
La psicoanalisi rappresenta una delle pietre miliari nel vasto panorama delle tecniche di psicoterapia. Sviluppata da Sigmund Freud alla fine del XIX secolo, si basa sulla convinzione che i comportamenti e le emozioni umane siano fortemente influenzati da esperienze inconsce, spesso radicate nell’infanzia. I principali approcci psicoterapeutici derivati dalla psicoanalisi mirano a portare questi contenuti inconsci alla coscienza, attraverso metodologie quali l’analisi dei sogni, l’associazione libera e l’interpretazione della resistenza e del transfert. Questo processo di esplorazione dell’inconscio consente ai pazienti di comprendere meglio le proprie motivazioni nascoste, risolvendo così conflitti interni e migliorando il benessere psicologico. Nonostante la sua lunga storia, la psicoanalisi continua ad essere rilevante nei contesti clinici moderni, offrendo un profondo approccio psicologico che affronta le radici più intime dei disturbi mentali.
L’Approccio Cognitivo-Comportamentale nella Psicoterapia
L’approccio Cognitivo-Comportamentale (CBT) si distingue come uno dei tipi di terapia psicologica più efficaci e ampiamente studiati, mirando a risolvere problemi specifici attraverso un processo attivo e strutturato. Centrato sull’idea che i pensieri, i sentimenti e i comportamenti sono interconnessi, il CBT lavora per modificare schemi di pensiero disfunzionali al fine di influenzare positivamente le emozioni e le azioni del paziente. Questa forma di psicoterapia si basa su tecniche specifiche volte a identificare e sfidare convinzioni irrealistiche o negative, sviluppando allo stesso tempo nuove strategie di coping per gestire lo stress e affrontare efficacemente le situazioni della vita quotidiana. Attraverso l’uso di compiti a casa, registrazioni del pensiero e esercizi comportamentali, il CBT incoraggia i pazienti a mettere in pratica quello che imparano nelle sessioni, rendendo il trattamento altamente pragmatico e orientato agli obiettivi. Il successo dell’approccio cognitivo-comportamentale nelle terapie psicologiche è supportato da una vasta gamma di ricerche empiriche, rendendolo un pilastro fondamentale tra gli approcci psicoterapeutici per trattare disturbi quali ansia, depressione, disturbi alimentari e molti altri.
Psicoterapia Umanistica: Principi e Pratiche
La Psicoterapia Umanistica si fonda su un approccio psicologico che pone al centro della terapia la persona nella sua totalità, enfatizzando la crescita e l’autorealizzazione individuale. Questo tipo di psicoterapia si basa su principi quali l’empatia, l’accettazione incondizionata e l’ascolto attivo, promuovendo un ambiente terapeutico in cui il paziente può esplorare liberamente pensieri, emozioni e comportamenti senza giudizio. Le pratiche umanistiche incoraggiano il paziente a riconoscere la propria capacità di fare scelte autonome e a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé. Tra le tecniche di psicoterapia umanistica più conosciute vi sono la Terapia Centrata sulla Persona di Carl Rogers, che sottolinea l’importanza dell’autenticità del terapeuta e della relazione terapeutica come veicolo di cambiamento, e la Terapia Esistenziale, che si concentra sul significato della vita e sulle scelte personali. Nell’ambito degli approcci psicoterapeutici, quello umanistico rappresenta una via privilegiata per facilitare il benessere psicologico attraverso un percorso di crescita personale e di comprensione profonda dell’esistenza umana.
La Terapia Sistemica: Una Visione Olistica del Benessere
La Terapia Sistemica si distingue per il suo approccio olistico e integrato nel trattamento dei disturbi psicologici, posizionandosi come uno dei principali tipi di psicoterapia. Questo approccio psicoterapeutico considera l’individuo all’interno del contesto delle sue relazioni significative, riconoscendo come fattori esterni e dinamiche interpersonali influenzino il benessere psicologico. La premessa fondamentale della terapia sistemica è che i problemi individuali non possono essere pienamente compresi o risolti isolando la persona dal suo sistema di relazioni, siano essi familiari, lavorativi o sociali. Attraverso tecniche di psicoterapia specifiche, questo approccio mira a modificare i pattern di interazione all’interno dei sistemi pertinenti, promuovendo cambiamenti positivi nella vita dell’individuo e nei suoi contesti relazionali. I terapeuti sistemici lavorano con individui, coppie e famiglie per identificare e modificare le strutture disfunzionali, con l’obiettivo di migliorare la comunicazione, risolvere i conflitti e rafforzare le relazioni. Questo approccio richiede un’accurata comprensione delle dinamiche sistemiche e si basa su una varietà di tecniche terapeutiche personalizzate a seconda delle esigenze specifiche del sistema client-terapeuta. In sostanza, la terapia sistemica offre una prospettiva ricca e complessa sul trattamento dei disturbi psicologici, enfatizzando l’importanza dell’ambiente relazionale nell’influenzare il benessere psicologico.
La Gestalt Terapia e il Concetto di Qui e Ora
La Gestalt Terapia rappresenta uno degli approcci psicoterapeutici più innovativi e influenti, ponendo al centro dell’attenzione il concetto di “qui e ora”, un principio fondamentale che distingue questo approccio dagli altri tipi di terapie psicologiche. Fondato sulla convinzione che l’individuo possa raggiungere la consapevolezza e l’autorealizzazione attraverso la comprensione della propria esistenza nel momento presente, la Gestalt Terapia invita il paziente a concentrarsi sulle sue sensazioni immediate, emozioni e pensieri senza giudizio. Questo approccio incoraggia a vedere sé stessi come entità complete, integrando aspetti spesso considerati in opposizione come mente e corpo, razionalità ed emozione. Attraverso tecniche specifiche di psicoterapia, come il dialogo sperimentale e il lavoro con i sogni, essa promuove una maggiore consapevolezza di come le proprie percezioni, sentimenti e comportamenti influenzino le interazioni quotidiane con gli altri. La Gestalt Terapia offre quindi un percorso terapeutico profondamente radicato nell’esperienza attuale del paziente, facilitando un processo di crescita personale che mira alla risoluzione dei conflitti interni e al miglioramento della qualità della vita.
Approcci Integrati in Psicoterapia: Verso una Personalizzazione del Trattamento
La psicoterapia, nell’evoluzione della sua pratica clinica, ha visto l’emergere di diversi approcci terapeutici, ciascuno con le proprie teorie di riferimento, metodologie e tecniche. Da questa varietà nasce l’esigenza di personalizzare il trattamento in funzione delle specificità dell’individuo e della complessità dei suoi bisogni. Gli approcci integrati in psicoterapia rappresentano un’evoluzione significativa in questo senso, offrendo un framework flessibile che consente ai terapeuti di attingere contemporaneamente a diverse correnti psicoterapeutiche. Questo modello di intervento si basa sulla convinzione che non esista un unico approccio efficace per tutti i pazienti o per tutte le tipologie di problemi psicologici. Al contrario, l’integrazione degli approcci permette di creare un percorso terapeutico su misura, che considera la persona nella sua interezza e complessità. La personalizzazione del trattamento attraverso approcci integrati favorisce quindi una maggiore efficacia della terapia, rispondendo in modo più adeguato alle necessità uniche dell’individuo. Gli elementi chiave dell’approccio integrato includono la valutazione accurata delle esigenze del paziente, la selezione delle tecniche di psicoterapia più appropriate da vari approcci psicologici e la flessibilità nell’adattare il trattamento al progresso del paziente. In questo contesto, il terapeuta assume un ruolo di guida esperta, capace di navigare tra diversi modelli teorici e tecniche d’intervento per costruire una strategia terapeutica coerente ed efficace.
I Benefici dell’Approccio Integrato nella Pratica Clinica
L’adozione di un approccio integrato nella pratica clinica della psicoterapia rappresenta una delle evoluzioni più significative nel campo della salute mentale. Unendo diversi tipi di psicoterapia, come la psicoanalisi, l’approccio cognitivo-comportamentale, la terapia umanistica, la terapia sistemica e la Gestalt terapia, gli specialisti sono in grado di offrire un trattamento altamente personalizzato e flessibile. Questo approccio permette ai terapeuti di adattare le tecniche e le strategie terapeutiche alle specifiche esigenze del paziente, considerando la complessità unica di ciascun individuo. Beneficiando di una varietà di approcci psicologici e tecniche di psicoterapia, il trattamento si arricchisce e diventa più efficace, facilitando la risoluzione dei problemi, il superamento dei disturbi e il raggiungimento di una maggiore comprensione di sé. L’approccio integrato promuove quindi una maggiore efficacia clinica attraverso un’analisi olistica dell’individuo, considerando tutti i fattori che contribuiscono al suo benessere psicologico.
“Fit” Terapeutico: Scegliere l’Approccio Adatto al Paziente
Una dimensione cruciale nella pratica psicoterapeutica è il “fit” terapeutico, ovvero la corrispondenza tra le esigenze specifiche del paziente e l’approccio psicoterapeutico scelto. La varietà degli approcci psicologici – dalla psicoanalisi alla terapia cognitivo-comportamentale, dalla gestalt terapia alla terapia sistemica – offre un ampio spettro di tecniche e metodologie che possono essere adattate alle diverse problematiche e personalità dei pazienti. La scelta dell’approccio più adeguato richiede una comprensione profonda delle caratteristiche individuali del paziente, delle sue esperienze di vita e dei suoi obiettivi terapeutici. Alcuni pazienti potrebbero trarre maggiore beneficio da un lavoro sulle dinamiche intrapsichiche offerto dalla psicoanalisi, mentre altri potrebbero rispondere meglio a interventi più strutturati e orientati al cambiamento comportamentale come quelli proposti dalla terapia cognitivo-comportamentale. Inoltre, gli approcci integrati rappresentano una risorsa preziosa nel personalizzare il trattamento, combinando elementi di diverse tecniche psicoterapiche in funzione delle specificità del caso. La ricerca del fit terapeutico ideale si configura, dunque, come un processo dinamico e collaborativo tra terapeuta e paziente, fondamentale per favorire un percorso di guarigione efficace ed empatico.
Efficacia della Psicoterapia psicodinamica
Sempre più frequentemente, si diffonde l’infondata informazione che la terapia Cognitivo-Comportamentale sia quella “più efficace” basata sulle evidenze scientifiche Spesso le persone nel cercare informazioni sulle diverse psicoterapie si imbattono in una ampia proposta di approcci e metodi e leggono informazioni che alcune psicoterapie sono “migliori” di altre, perchè hanno una “ maggiore efficacia” basata sull’evidenza scientifica.
In realtà, da anni, si assiste ad una vera e propria “Disinformazione”, basata e sviluppata su importanti “omissioni” e “verità parziali”. Cosa dicono le ricerche e come stanno veramente i fatti?
Negli ultimi decenni, mentre la terapia Cognitivo-Comportamentale cercava di accreditarsi utilizzando “evidence based “ (Prove di Efficacia), misurando e pubblicando i risultati dei trattamenti, le terapie Psicodinamiche hanno prestato poca attenzione a questi aspetti sperimentali. Praticabilità di “evidence based” nei differenti modelli di Psicoterapia. Le psicoterapie che hanno praticato “evidence based” (come la terapia Cognitivo-Comportamentale e la terapia Breve Strategica) operano su obiettivi limitati , si focalizzano infatti esclusivamente sulla remissione del sintomo: questo fatto rende facilmente applicabile una pratica “evidence based” dei cambiamenti e l’utilizzo dei “gruppi di controllo” (nel lavoro sperimentale il “gruppo di controllo” è la comparazione dei risultati del gruppo trattato con un gruppo identico – in questo caso con lo stesso sintomo – ma che non ha ricevuto nessun trattamento psicoterapeutico). La psicoterapia psicodinamica lavora su una maggiore complessità ed ha problemi a ridurre tale complessità per misurarla con gli stessi strumenti (evidence based) senza svuotare e svalutare l’approccio stesso. I risultati delle ricerche effettuate con il metodo evidence based sono stati pubblicati come prove di efficacia e sostenute per affermare la mancanza di efficacia e scientificità delle Psicoterapie Psicodinamiche. I dati sono stati diffusi senza precisazione alcuna di mancanza di raffronto con le terapie psicodinamiche; sono stati utilizzati come prove di superiorità rispetto ad altre psicoterapie e per affermare il proprio approccio sul mercato delle psicoterapie. Dire che “qualcosa funziona” non è la stessa cosa di dire che “qualcosa funziona meglio di qualcos’altro”.
Questa informazione “parziale” è quindi diventata “disinformazione” quotidianamente alimentata da taluni operatori del settore e dalle scuole stesse che ne traevano beneficio in termini pubblicitari. Sulla presunta superiorità delle psicoterapie Cognitivo-Comportamentali, gli studi più recenti stanno dimostrando il contrario. Negli ultimi anni sono stati pubblicati diversi studi sui risultati delle terapie Psicodinamiche (sia a breve termine, sia a lungo termine) che mostrano valori molto positivi e che mettono totalmente in discussione la presunta superiorità delle terapie Cognitive-Comportamentali.Tra questi, J. Shedler in “The efficacacy of psychodynamic psychotherapy” pubblicato su American Psychologist (2010), dimostra che la “dimensione del risultato” (l’effect size) della terapia Psicodinamica è pari, se non superiore, a quella di altre terapie evidence based. Inoltre, i pazienti trattati con la Psicoterapia Psicodinamica mantengono maggiormente i risultati nel tempo e continuano a migliorare dopo la fine della terapia. Per essere più precisi, l’effect size della terapia Psicodinamica varia da 0.69 a 1.46, mentre quello della terapia Cognitivo-Comportamentale varia da 0.58 a 1.00. Infine, altro dato molto importante, l’effect size della terapia farmacologica nella depressione è risultato essere molto più basso: varia da 0.17 a 0.31. The efficacy of psychodynamic psychotherapy. American Psychologist, February-March, vol. 65, n°2, 98-109. Le evidenze empiriche disponibili dimostrano che la ‘dimensione del risultato’ (effect size)delle terapie psicodinamiche è pari, se non superiore, a quella di altre psicoterapie ‘basate sull’evidenza’ (evidence based). I pazienti trattati con una terapia psicodinamica mantengono maggiormente i risultati nel tempo e continuano a migliorare dopo la fine della terapia. In molti studi è stato anche dimostrato empiricamente che l’efficacia delle terapie non-psicodinamiche è spesso da ascrivere al fatto che i terapeuti utilizzano tecniche che da sempre caratterizzano l’approccio psicodinamico. L’opinione secondo cui gli approcci psicodinamici non sono efficaci non è dunque in accordo con i dati della ricerca scientifica.
Quale psicoterapia scegliere
La psicoterapia psicodinamica è una forma di psicoterapia che si basa sull’analisi dei processi mentali inconsci che influenzano il comportamento, le emozioni e i rapporti interpersonali. La psicoterapia psicodinamica mira a favorire la consapevolezza di sé e la crescita personale, aiutando il paziente a comprendere e modificare i modelli di pensiero e di relazione che possono essere fonte di sofferenza o di insoddisfazione.
La psicoterapia psicodinamica ha diversi vantaggi rispetto ad altre forme di psicoterapia, tra cui:
- Si adatta alle esigenze e alle caratteristiche di ogni paziente, tenendo conto della sua storia personale, della sua personalità e del suo contesto sociale e culturale.
- Si focalizza sul significato profondo delle esperienze vissute dal paziente, non solo sui sintomi o sui problemi attuali, ma anche sulle loro origini e sulle loro conseguenze a lungo termine.
- Si basa su una relazione terapeutica empatica e autentica, in cui il terapeuta offre al paziente un ambiente sicuro e accogliente, in cui esprimere liberamente i propri sentimenti e i propri pensieri, senza giudizio o critica.
- Si propone di promuovere il cambiamento duraturo, non solo il sollievo momentaneo, favorendo lo sviluppo delle risorse interne del paziente, la sua capacità di affrontare le sfide della vita e il suo benessere globale.
Si applica a diverse aree di intervento, tra cui:
- Disturbi d’ansia, come attacchi di panico, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo. Per esempio, un paziente con fobia sociale può scoprire che la sua paura di essere giudicato negativamente dagli altri deriva da un’esperienza traumatica vissuta nell’infanzia.
- Disturbi dell’umore, come depressione, disturbo bipolare, distimia. Per esempio, un paziente con depressione può capire che il suo stato d’animo è influenzato da conflitti irrisolti con i suoi genitori o dal senso di colpa per aver fallito le sue aspettative.
- Disturbi della personalità, come personalità borderline, narcisistica, evitante. Per esempio, un paziente con personalità borderline può riconoscere che il suo modo di relazionarsi agli altri è caratterizzato da alternanze tra idealizzazione e deprezzamento, dovute a una scarsa stima di sé e a una paura dell’abbandono.
- Disturbi alimentari, come anoressia, bulimia, binge eating. Per esempio, un paziente con anoressia può esplorare il significato simbolico del cibo e del corpo nella sua vita e le sue difficoltà a gestire le proprie emozioni.
Psicoterapia Psicoanalitica caratteristiche
Per contribuire ad una maggiore comprensione della Psicoterapia Psicoanalitica, si propone di seguito, la sintesi di Jonathan Shedler della University of Colorado Denver School of Medicine che ha provato a raggruppare quelle che sono le caratteristiche fondamentali della tecnica psicoanalitica contemporanea (J. Shedler: The Efficacy of Psychodynamic Psychotherapy; 2010, American Psychologist, Vol. 65, No. 2, 98–109)
1. Focus sugli affetti e sull’espressione delle Emozioni . La terapia psicoanalitica incoraggia l’esplorazione e la discussione di tutta la gamma delle emozioni del paziente. Il terapeuta aiuta il paziente descrivere e a dare voce ai sentimenti, tra cui anche sentimenti contraddittori, preoccupanti o minacciosi e a quei sentimenti che inizialmente il paziente può non essere in grado di conoscere o riconoscere (questo aspetto è in contrasto con il focus tipicamente cognitivo di altre terapie, dove la maggiore attenzione è posta sui pensieri e sulle credenze). Nel lavoro psicoanalitico vi è la consapevolezza che una comprensione intellettuale non è la stessa cosa di una intuizione emotiva, i cui effetti si avvertono a livello profondo e che porta a dei cambiamenti strutturali (questo è uno dei motivi per cui, ad esempio, molte persone intelligenti e con buona comprensione psicologica, nonostante siano consapevoli delle cause delle loro difficoltà, non sono comunque in grado di superare quelle stesse difficoltà: manca una reale e profonda comprensione emotiva).
2. Analisi delle difese psichiche. In termini più semplici si tratta dell’esplorazione dei modi con cui una persona cerca di evitare pensieri e sentimenti disturbanti. La gente fa molte cose, consapevolmente e inconsapevolmente, al fine di evitare quegli aspetti dell’esperienza che sente come preoccupanti o disturbanti. Questo tipo di evitamento in terapia può assumere forme grossolane, come ad esempio sedute saltate, ritardi, o discorsi evasivi oppure può assumere forme sottili e difficili da riconoscere come cambiare improvvisamente discorso quando certe idee nascono o potrebbero nascere, concentrarsi su aspetti concreti di un’esperienza piuttosto che su ciò che è psicologicamente significativo, concentrarsi sulle cause esterne del proprio disagio piuttosto che sul proprio ruolo nel determinare gli eventi, e così via. Gli psicoanalisti sono specificamente addestrati per concentrarsi attivamente nell’individuazione e nell’esplorazione delle difese psichiche.
3.Identificazione di temi e schemi relazionali ricorrenti. Gli psicoanalisti cercano di identificare ed esplorare temi e modelli ricorrenti nei pensieri, nei sentimenti, nel concetto di sé, nelle relazioni e nelle esperienze di vita dei pazienti. In alcuni casi un paziente può essere consapevole di mettere in atto modalità che sono per lui dolorose o controproducenti e nonostante ciò non essere in grado di evitarle (ad esempio: una donna che si ritrova ripetutamente attratta da partner non disponibili o già impegnati; un uomo che si sabota regolarmente quando un successo è a portata di mano). In altri casi, il paziente può non essere a conoscenza dei suoi modelli ricorrenti fino a quando il terapeuta non lo aiuta a riconoscerli e a comprenderli.
4. Attenzione alle esperienze evolutive. In relazione alla identificazione dei temi e dei modelli ricorrenti viene attribuita particolare importanza alle esperienze precoci con le figure di attaccamento: l’attenzione sul passato non è fine a se stessa ma serve a individuare la relazione tra il passato e il presente, il modo in cui il passato tende a “vivere” nel presente. Il passato serve a gettare luce sulle difficoltà attuali e l’obiettivo è quello di aiutare i pazienti a liberarsi dai vincoli che si sono strutturati nelle passate esperienze per vivere più pienamente il presente.
5. Focus sulle relazioni interpersonali. La terapia psicoanalitica si concentra in particolare sulle relazioni e sulle esperienze interpersonali dei pazienti (in termini teorici: sulle relazioni oggettuali e di attaccamento).
- In che modo il paziente entra in relazione con gli altri?
- Come si percepisce in relazione agli altri?
- Come percepisce gli altri rispetto a sé?
Gli aspetti adattivi e non adattivi della personalità e del senso di sé infatti si formano nel contesto delle relazioni di attaccamento e le difficoltà psicologiche spesso sorgono quando interazioni interpersonali problematiche interferiscono con la capacità di una persona di soddisfare le proprie esigenze emotive.
6. Focus sulla relazione terapeutica. Il rapporto tra terapeuta e paziente è di per sé un importante rapporto interpersonale che può diventare profondamente significativo e carico emotivamente. Quando vi sono dei temi ripetitivi nelle relazioni di una persona e nelle sue modalità di interazione, questi temi e modalità tendono in qualche modo a emergere anche nella relazione terapeutica sebbene spesso ciò accada in forme più complesse, sottili e “camuffate”. La ricorrenza di temi interpersonali nella relazione terapeutica offre un’opportunità unica per esplorarli e rielaborarli “in tempo reale” mentre si manifestano. L’obiettivo è acquisire una maggiore flessibilità nelle relazioni interpersonali ed una maggiore capacità di soddisfare le proprie esigenze affettive.
7. Esplorazione delle fantasie mentali. A differenza di altri tipi di terapia in cui il terapeuta può attivamente condurre le sedute o seguire un determinato programma, nella psicoterapia psicoanalitica i pazienti sono invitati ed incoraggiati a parlare liberamente di tutto ciò che viene loro in mente, indipendentemente da quanto rilevante, pertinente, desiderabile o socialmente accettabile sia il contenuto dei loro pensieri. Quando i pazienti riescono a far questo (si tratta di un compito apparentemente semplice ma in realtà molto complesso: la maggior parte dei pazienti richiede molto tempo e un notevole aiuto da parte del terapeuta prima di poter parlare liberamente) i loro pensieri spaziano naturalmente in molti settori della vita mentale tra cui desideri, paure, fantasie, sogni e sogni ad occhi aperti. Tutto questo materiale rappresenta una ricca fonte di informazioni su come la persona vede se stessa e gli altri, su come percepisce, interpreta o evita alcuni aspetti dell’esperienza, e su come tutto questo interferisca con una potenziale capacità di trovare un maggiore piacere e significato della sua vita. L’ultima frase rimanda ad un obiettivo più grande, implicito in tutti gli altri: l’obiettivo della terapia psicoanalitica comprende, ma va oltre, la remissione dei sintomi. Il successo del trattamento dovrebbe non solo alleviare i sintomi (cioè liberarsi di qualcosa), ma anche favorire lo sviluppo e l’utilizzo di risorse psicologiche latenti. A seconda della persona e delle circostanze, queste potrebbero includere la capacità di avere relazioni interpersonali soddisfacenti, utilizzare in modo più efficace le proprie doti e capacità, mantenere un realistico senso di autostima, essere in grado di tollerare una gamma più ampia di affetti, avere una vita sessuale più gratificante, essere in grado di capire se stessi e gli altri in modo più ricco e con maggiori sfumature, affrontare del sfide della vita con maggiore libertà e flessibilità. Questi obiettivi sono perseguiti attraverso un lavoro di auto-riflessione, auto-esplorazione e scoperta di sé che può svolgersi solo nel contesto di una relazione sicura e profondamente autentica tra terapeuta e paziente.
Psicoterapia: quando serve?
Ogni persona arriva a chiedere aiuto per come lo ha imparato a fare nel corso della propria vita e – soprattutto per chi è abituato a bastarsi da solo – non è sempre facile accettare l’aiuto di un professionista. A questo si aggiunge il fatto che non è sempre facile capire di avere un problema psicologico, e riconoscere i sintomi di un disturbo può essere davvero complicato, soprattutto se si vivono da tempo e sono ormai diventati il normale modo di approcciare e sentire la vita. Ci sono però alcuni episodi che possono costituire un vero e proprio campanello d’allarme. È consigliabile iniziare un percorso di psicoterapia quando:
- ci si accorge di avere disturbi alimentari, o comunque di essere particolarmente fissati con il proprio peso corporeo;
- si crede di soffrire di depressione;
- si manifestano ripetute crisi d’ansia o attacchi di panico;
- si iniziano ad evitare luoghi o situazioni per paura dei disagi emotivi che potrebbero creare;
- si è cronicamente insoddisfatti di come si sta vivendo;
- si dimostra incapacità di frenare atteggiamenti aggressivi;
- si inizia a provare malessere generale;
- i pensieri diventano ossessivi e pressanti.
Tutti questi elementi possono essere manifestazione di una sofferenza emotiva. Il consiglio è quello di affidarsi all’intervento di un professionista per ristabilire l’equilibrio e riportare la persona nelle condizioni di poter affrontare serenamente la vita.