Gaslighting esempi : consiste nel manipolare una persona fino a farle mettere in discussione i suoi pensieri, ricordi e gli eventi che accadono intorno a lei.
Hai mai sentito parlare di gaslighting?
Con questo termine si indica un processo di manipolazione di una persona nei confronti di un’altra, il cui scopo è quello di far dubitare di se stesso e della propria sanità mentale. Il gaslighting è quindi un tipo di abuso psicologico ed emozionale, messo in atto attraverso un insieme di tentativi tesi a minare la stabilità mentale di una persona, portandola a mettere in dubbio i suoi pensieri e la sua percezione della realtà. Questa manipolazione è più diffusa di quanto si possa immaginare, soprattutto nelle relazioni tra parenti stretti o partner.
In questo articolo andremo a vedere più da vicino questo disturbo, soffermandosi sulle sue caratteristiche e su alcuni campanelli di allarme che ti consentono di riconoscere subito un gaslighter.
Gaslighting: cos’è
Come anticipato, il Gaslighting è una tecnica di manipolazione psicologica in cui l’aggressore mette in dubbio la correttezza delle percezioni della vittima per ottenere su di lei pieno potere, fino a renderla completamente insicura della propria realtà. È considerata una forte violenza psicologica che ha lo scopo di creare dubbi nella mente dell’altro, agendo come un vero e proprio lavaggio del cervello.
Questo tipo di manipolazione mentale è mascherata e sottile, e opera a livelli emotivi molto profondi. Proprio per questo motivo è spesso giustificata dalla vittima stessa. Il gaslighting ha la capacità di annullare progressivamente la capacità di giudizio della vittima.
In un primo momento la vittima è confusa, tanto che si rende conto che qualcosa non va soltanto in un momento successivo e proverà a parlarne al suo abusatore. Generalmente l’aggressore tende a smentire tutto quello che la vittima dice, facendole credere che è lui che ha ragione. Ecco che in questo modo la vittima perde piano piano la propria autonomia, cominciando a mettere in discussione la sua reale percezione.
Come nasce il termine gaslighting
Il termine “gaslighting” deriva dal titolo di una famosa pellicola del 1940, “Gas Light”. Diretto da George Cukor, il film segue la storia di una donna ingannata dal suo marito che cerca di manipolarla facendo sembrare che sia impazzita. Per raggiungere il suo scopo, il marito fa leva su un trucco conosciuto come “gas lighting”, in cui le luci della casa vengono spente e riaccese ripetutamente.
Il termine “gaslighting” è stato poi adottato nella cultura popolare per indicare una forma di abuso psicologico in cui un individuo manipola deliberatamente un’altra persona, facendole dubitare della propria sanità mentale. La vittima può essere confusa e isolata dalle altre persone o da se stessa, rendendola più vulnerabile alle manipolazioni del manipolatore.
La tecnica di gaslighting è diventata particolarmente nota negli ultimi anni a causa della sua prevalenza nei rapporti abusivi. Nel 2018, l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato il gaslighting come un tipo di violenza domestica, insieme all’abuso fisico e all’abuso sessuale. Tuttavia, anche se la maggior parte delle vittime di gaslighting sono donne, gli uomini possono essere altrettanto suscettibili agli effetti psicologici della tecnica.
Gaslighting Esempi e Strategie di Difesa
Gaslighting è una forma di manipolazione psicologica che mira a far dubitare la vittima della sua percezione della realtà, dei suoi ricordi, delle sue emozioni e delle sue capacità. Il termine deriva dal film del 1944 Gaslight, in cui un marito cerca di convincere la moglie che è impazzita alterando le luci a gas nella loro casa. Alcuni esempi di gaslighting sono:
- Negare di aver detto o fatto qualcosa che la vittima ricorda chiaramente. Per esempio, “Non ho mai alzato la voce con te, sei tu che hai l’udito sensibile”.
- Sminuire o ridicolizzare i sentimenti, le opinioni o le esperienze della vittima. Per esempio, “Non puoi prendere sul serio quello che ti ha detto, era solo uno scherzo”.
- Accusare la vittima di essere troppo sensibile, paranoica, isterica o pazza. Per esempio, “Sei sempre così suscettibile, dovresti farti vedere da uno psicologo”.
- Cambiare argomento, deviare l’attenzione o evitare di rispondere alle domande della vittima. Per esempio, “Non voglio parlare di questo ora, hai pensato a cosa faremo per cena?”.
- Creare confusione, contraddizioni o incoerenze nelle proprie parole o azioni. Per esempio, “Ieri mi hai detto che ti piaceva il mio regalo, oggi mi dici che lo odi”.
- Isolare la vittima dagli altri o impedirle di comunicare con persone di fiducia. Per esempio, “Non hai bisogno di vedere i tuoi amici, sono solo una cattiva influenza per te”.
- Minacciare, intimidire o punire la vittima se non si conforma alle aspettative del manipolatore. Per esempio, “Se non fai quello che ti dico, ti lascio e ti porto via i bambini”.
Le strategie di difesa dal gaslighting sono:
- Riconoscere i segnali di allarme e prendere coscienza della situazione.
- Fidarsi della propria intuizione e dei propri sensi, non lasciarsi influenzare dalle menzogne o dalle distorsioni del manipolatore.
- Documentare i fatti, le prove e le testimonianze che confermano la propria versione della realtà.
- Cercare il sostegno di persone che ci credono, ci capiscono e ci rispettano.
- Imporre dei limiti e delle conseguenze al comportamento del manipolatore, non permettergli di violare i nostri diritti o i nostri bisogni.
- Proteggere la propria salute mentale e fisica, praticando l’auto-cura e il benessere personale.
- Chiedere l’aiuto di un professionista qualificato se necessario, per elaborare il trauma e ripristinare la fiducia in se stessi.
Gaslighter: chi è e quali sono i suoi tratti caratteristici
In sostanza, il gaslighter è definito come un manipolatore. Può essere violento, passivo aggressivo o narcisista , ma in tutti i casi è un manipolatore patologico che potrebbe aver assunto questi comportamenti fin da quando era piccolo. Ecco perché, in un certo senso, potrebbe vantare una certa esperienza.
Il gaslighter si presenta come una persona molto intuitiva e calcolatrice, capace di leggere in anticipo le mosse delle sue vittime. Ecco perché è in grado di fornire messaggi negativi o positivi quando necessario, a seconda di quella che è la sua strategia. Ciò che desidera è che la vittima sia davvero d’accordo con lui. Questo fenomeno si presenta quindi diverso dal mettere a tacere l’altra persona, dall’ottenere il consenso della vittima forzatamente o dal creare un ambiente in cui tutti pensano che la vittima sbagli.
Come abbiamo già detto, lo scopo del gaslighter è proprio quello di piegare le proprie vittime al proprio volere, rendendole persone migliori dal suo punto di vista e creando un rapporto basato sulla dipendenza. Non prova alcun senso di colpa per quello che fa, perché i suoi comportamenti sono tesi a soddisfare il proprio ego e accrescere la propria autostima. In psicologia, il gaslighting si caratterizza quindi come comportamento manipolatorio dove l’abusatore cerca di alterare e controllare: pensieri, sensazioni, comportamenti, percezioni, emozioni della vittima.
Che significa fare gaslighting?
Il gaslighting è una forma di abuso psicologico in cui una persona manipola intenzionalmente l’altra per farle dubitare della propria sanità mentale. La manipolazione può avvenire attraverso la smentita, l’evasione, la distorsione dei fatti e altre tattiche psicologiche. Il gaslighting è un modo per mettere il potere in mano alla persona che lo esercita, a scapito della vittima.
Esempi e caratteristiche di comportamento
- condizionamento: il gaslighter usa il cosiddetto rinforzo positivo – ad esempio cenni di stima, elogi, parole d’affetto – quando asseconda le sue richieste, mettendo in atto una vera e propria manipolazione affettiva, oppure ogni volta che la sua vittima appare sul punto di crollare;
- dirottamento: quando si sente messo alle strette, il gaslighter attacca la vittima. In questo modo sposta l’attenzione su argomenti diversi rispetto al punto iniziale della discussione, ponendo la sua vittima nella posizione di doversi difendere da nuove accuse. Così facendo, la vittima arriva addirittura a giustificare qualcosa che non ha commesso;
- svalutazione: inizialmente, per manipolare la vittima, l’abusatore usa una ironia particolarmente sottile, per passare successivamente a screditare e a criticare apertamente l’altro. In questo modo mina l’autostima della vittima, insinuando in essa dubbi sulla sua onestà, intelligenza e moralità. Colpisce i punti di riferimento affettivi per condurla progressivamente a isolarsi;
- negazione: affermando come ciò che dice la vittima sia frutto della sua immaginazione o come abbia una cattiva memoria, generalmente il manipolatore affettivo può arrivare anche a negare la realtà;
- silenzio manipolatorio: la principale strategia del gaslighter è il silenzio, arrivando a rifiutare ogni forma di comunicazione e usando questa strategia come strumento di punizione. In questo modo, la vittima tenderà ad assumersi tutte le colpe per aver causato la rottura della relazione, scusandosi per il proprio comportamento e sottomettendosi ancora una volta al suo abusatore.
Gaslighting: come imparare a riconoscerlo
Il gaslighting è una forma di manipolazione psicologica che consiste nel far dubitare una persona della propria realtà, dei propri ricordi, delle proprie percezioni e dei propri sentimenti. Chi pratica il gaslighting cerca di confondere, sminuire e isolare la vittima, facendola sentire in colpa, impotente e dipendente.
Il gaslighting può avvenire in diversi contesti, come le relazioni affettive, familiari, lavorative o sociali. Alcuni segni che possono indicare che si è vittime di gaslighting sono:
- Avere spesso la sensazione di essere confusi o impazziti
- Dubitare della propria memoria o del proprio giudizio
- Sentirsi costantemente insicuri o inadeguati
- Avere difficoltà a esprimere le proprie opinioni o i propri bisogni
- Sentirsi isolati o senza sostegno
- Avere paura di contraddire o scontrarsi con il manipolatore
- Sentirsi responsabili di tutto ciò che va male nella relazione
Per riconoscere il gaslighting e difendersi da esso, è importante:
- Informarsi sul fenomeno e sui suoi effetti
- Fidarsi della propria intuizione e dei propri sentimenti
- Documentare i fatti e le conversazioni che generano confusione o dubbio
- Confrontarsi con persone di fiducia che possano offrire una prospettiva diversa
- Imporre dei limiti e delle regole nella comunicazione con il manipolatore
- Cercare supporto psicologico professionale se necessario
Il gaslighting è una forma di abuso psicologico che può avere conseguenze gravi sulla salute mentale e sul benessere delle vittime. Riconoscerlo e contrastarlo è fondamentale per proteggere la propria identità, la propria autostima e la propria libertà.
Gaslighting in famiglia
Gaslighting è una forma di abuso emotivo che si verifica quando una persona manipola la realtà intorno a qualcun altro, rendendolo incerto o confuso. Questo può accadere tra persone di qualsiasi età, ma può essere particolarmente dannoso quando si verifica all’interno di una famiglia.
Cosa è gaslighting nella famiglia?
Gaslighting in famiglia è una forma di abuso emotivo che si verifica quando i membri del nucleo familiare cercano deliberatamente e intenzionalmente di minare la fiducia e la sicurezza di un altro membro della famiglia. Può manifestarsi in diversi modi, come ad esempio negare i fatti o minimizzare le emozioni o le opinioni di qualcuno, creare confusione o destabilizzare l’altra persona in modo costante. Il risultato finale è spesso che la vittima del gaslighting comincia a dubitare della propria versione della realtà.
Le persone possono essere vittime del gaslighting da parte dei loro genitori o fratelli più grandi. I genitori possono praticarlo per controllare il comportamento di un figlio o per indirizzarlo verso le loro convinzioni personali. I fratelli più grandi possono usarlo per raggirare i fratelli più piccoli ad adeguarsi a loro volontà. Anche i partner possono usarlo per manipolare il comportamento reciproco all’interno del rapporto, cercando così di controllarlo.
Come possiamo proteggerci dal gaslighting nella famiglia?
La prima linea di difesa contro il gaslighting nella famiglia è quella di riconoscere i segnali che qualcosa non va bene. Se si ha la sensazione che qualcuno stia cercando intenzionalmente di manipolarti o confonderti con le parole o con azioni, questo potrebbe essere un segno che stai subendo un abuso emotivo. Un altro modo per proteggersi è parlare con un amico, un parente fidato, un consulente scolastico o un professionista della salute mentale. Possono aiutarti a valutare la situazione e a trovare i modi più appropriati per affrontarla.
Infine, è importante ricordare che la persona che sta gaslighting non può cambiare se non si sente pronta e in grado di farlo. Pertanto, è importante essere gentili con se stessi e ricordarsi che non si ha alcuna responsabilità nell’alterare il comportamento di qualcun altro.
Gaslighting sul lavoro
Gaslighting sul lavoro è una forma di abuso psicologico in cui un individuo manipola deliberatamente un altro individuo per minare il suo senso di realtà e convincere la vittima che sia tutto sbagliato. Questo può avvenire in qualsiasi situazione lavorativa e può essere molto difficile da riconoscere poiché i manipolatori possono essere maestri nel nascondere le loro intenzioni. In alcuni casi, i soggetti possono non rendersene conto finché non è troppo tardi.
Uno dei modi comunemente usati dai manipolatori sul posto di lavoro è quello di negare o smentire le opinioni o le azioni della vittima, anche se queste sono dimostrate come vere. Un altro metodo comune è quello di minare la fiducia delle persone manipolando le loro percezioni, facendo loro sentire che c’è qualcosa di sbagliato con loro o con il modo in cui pensano.
Il gaslighting può anche avere effetti dannosi sulla salute mentale della vittima. Può causare ansia, depressione, mancanza di autostima e persino disturbi post-traumatici da stress (PTSD). Le persone che sono state esposte a questa forma di abuso possono avere difficoltà ad accettare la realtà e a prendere decisioni efficaci. Inoltre, può portare all’isolamento sociale, poiché i manipolatori tendono ad escludere la vittima dalle conversazioni e decisioni importanti.
In generale, evitare situazioni potenzialmente abusive sul posto di lavoro è la chiave per prevenire il gaslighting. Se si riconoscono i segnali premonitori, come la negazione delle opinioni o azioni della vittima o il tentativo di minare la fiducia delle persone, è necessario prendere provvedimenti immediati per fermare il comportamento abusivo prima che diventi un problema più grave. Se si notano segnali più gravi, come minacce fisiche o verbali, l’aiuto di un professionista qualificato dovrebbe essere cercato immediatamente.
Gaslighting nella coppia
La gaslighting nella coppia è una forma di manipolazione emotiva e psicologica che può accadere tra due partner. Il principale obiettivo della persona che utilizza questa tecnica è quello di renderti incapace di distinguere la realtà da ciò che hai sentito o creduto. Il gaslighting può essere intenzionale o non intenzionale, ma in entrambi i casi può avere un impatto profondo sulla relazione, compromettendola.
Il gaslighting nella coppia si verifica quando un partner cerca di manipolare l’altro attraverso discorsi confusi, bugie e distorsioni della realtà. Questo può includere smentire le affermazioni dell’altro, rivolgere loro domande retoriche per metterli in dubbio, minimizzare i loro sentimenti e persino negare la verità. Questo comportamento può portare alla perdita di autostima, alimentando sentimenti di confusione, ansia e depressione. Inoltre, può indurre chi lo subisce a dubitare del proprio giudizio e persino delle proprie percezioni, pregiudicando così la fiducia nella relazione.
Per affrontare il gaslighting nella coppia è importante riconoscere i segnali che possono indicarne un uso intenzionale o non intenzionale. Si consiglia inoltre di parlare con il partner per chiarire cosa sta accadendo ed esprimere come ti senti. Se il problema persiste, è importante considerare l’idea di ricorrere all’aiuto di un professionista qualificato per poter gestire al meglio la situazione.
Caratteristiche del gaslighter
Il gaslighter – ovvero l’aggressore – è motivato da un grande desiderio di neutralizzare l’abilità della sua vittima. Per fare questo la critica continuamente, in modo da assicurarsi il suo consenso e mantenere il controllo su di lei. Una delle principali caratteristiche dell’abusatore è che per lui non è sufficiente avere il controllo della vittima, né che le cose vadano come vuole lui. Ciò che desidera è che la vittima sia davvero d’accordo con lui. Questo fenomeno si presenta quindi diverso dal mettere a tacere l’altra persona, dall’ottenere il consenso della vittima forzatamente o dal creare un ambiente in cui tutti pensano che la vittima sbagli.
Il gaslighter inoltre ha molte difficoltà ad esprimere, gestire e identificare le proprie emozioni e soffre di un forte senso di vulnerabilità. Inoltre non tollera la possibilità di critica o di un disaccordo sul suo modo di vedere le cose. Il suo obiettivo è quindi quello di eliminare ogni possibilità che questa situazione si verifichi, minando la concezione che ha di sé la vittima e convincendola del fatto che non deve fidarsi di se stessa – solitamente perché troppo sensibile – in quanto dotata di una percezione della realtà difettosa.
Esempi di Gaslighting
Questo fenomeno è particolarmente diffuso all’interno delle relazioni di coppia. Un tipico esempio di gaslighting è quella in cui l’uomo, coinvolto in una relazione extraconiugale, usa alcuni stereotipi di genere – un classico esempio è la gelosia -, per distogliere l’attenzione da ciò sta compiendo e per controllare la donna fino a portarla a dubitare delle sue percezioni.
Ecco alcune tipiche frasi dette da un gaslighter:
- Ma come fai a non ricordatelo? Me lo hai detto proprio tu!
- Stavo scherzando. Sei troppo pesante!
- Non è mai successo!
- Te lo sei immaginato!
- Ti stai inventando tutto!
- Quello che ho fatto è un comportamento normale, lo fanno tutti!
- Non me lo hai mai detto!
- Io non ho mai detto questa cosa!
- Se ti lascio, non troverai nessun altro/a!
- Hai sbagliato tu, come sempre!
Le fasi del Gaslighting
Il gaslighting si sviluppa in tre fasi, successivamente ad un primo periodo tendenzialmente piacevole in quanto il manipolatore inizialmente si pone in modo positivo e riempie la sua vittima di complimenti. Il gaslighter si presenta infatti come un grande calcolatore delle possibili reazioni delle sue vittime, di cui studia i punti deboli. Per questo si presenta come straordinariamente capace di dare alla sua vittima sia messaggi negativi che positivi. In realtà il suo obiettivo non è deprimere o affossare la sua vittima, ma renderla migliore secondo il suo disegno. In sostanza la rende totalmente dipendente da lui.
Ecco in che modo:
La prima fase è caratterizzata da una distorsione della comunicazione, all’interno della quale la vittima non riesce più a capire il suo persecutore. I dialoghi sono destabilizzanti e caratterizzati da silenzi ostili, in cui la vittima si trova così confusa e disorientata;
La seconda fase è caratterizzata da un tentativo di difesa. La vittima cerca di convincere l’abusante che quello che sta dicendo non corrisponde alla verità. Prova quindi ad instaurare un dialogo con la speranza che serva a far cambiare il comportamento del gaslighter;
La terza fase è la discesa della vittima nella depressione. La vittima si convince che tutto quello che il gaslighter dice nei suoi confronti corrisponde a verità. In questa fase la vittima si rassegna, estremamente vulnerabile, insicura e dipendente. Ecco che la perversione relazionale raggiunge l’apice, in cui la violenza si cronicizza e la vittima si convince non soltanto della ragione del manipolatore, ma anche della sua bontà.
Altri aspetti delle fasi del gaslighting sono: letargo, minimizzazione, distorsione della realtà, negazione. In ognuna di queste fasi, la vittima è sottoposta a condizionamento psicologico per farla arrivare al punto in cui non ha più fiducia in se stessa o nelle sue opinioni.
Letargo: Durante questa prima fase, il manipolatore inizia a mettere in dubbio la realtà della vittima. Ciò può essere fatto attraverso commenti sarcastici o offensivi, o addirittura negando l’esistenza di eventi che la vittima crede di ricordare come accaduti. Minimizzazione: Questa fase prevede che il manipolatore minimizzi i problemi della vittima, facendole credere che non siano così gravi o importanti come appaiono. Ciò può portare la vittima a sentirsi insignificante ed insicura su se stessa e sulla sua capacità di gestire situazioni difficili.
Distorsione della realtà: Quando un manipolatore distorce la realtà della vittima, fa in modo che sembri assurdo cosa le sta accadendo. Ciò può portare la vittima ad avere dubbi su quello che sente e pensa ed a non essere più certa di cosa sia vero e cosa no. Negazione: Il manipolatore può negare anche l’evidenza più ovvia, rendendo ancora più confusa la vittima. Può anche negare di aver detto o fatto qualcosa che ha effettivamente detto o fatto. Questo è particolarmente distruttivo perché porta all’incapacità della vittima di riconoscere ciò che è vero o falso.
Conseguenze del Gaslighting
Le conseguenze di questo tipo di manipolazione possono essere anche molto gravi. Eccone alcune:
- Stanchezza fisica e mentale: tutte le energie sono risucchiate dall’aggressore, per cui la vittima comincia a sentirsi sempre più stanca mentalmente e fisicamente. Si tratta di una specie di “sonno perenne” che allontana sempre di più la vittima dalla realtà;
- Stato di totale confusione: la vittima ha la sensazione di non sapere più chi è nel giusto e chi nel torto. Per questo alcune vittime arrivano persino a credere di essere pazze, non riuscendo più a distinguere chi sia la vittima e chi il carnefice;
- Vergogna: avendo messo in discussione realtà, razionalità ed emozioni, e sentendosi continuamente umiliata, la vittima si sente così sbagliata da provare vergogna al solo pensiero di stare in contatto con altre persone. Per questo tende a limitare le uscite e chiudersi nella propria comfort zone;
- Sensazione di non valere nulla: la vittima non pensa di essere importante, si sente priva di valore e non crede di essere degna di meritare amore;
- Totale idealizzazione e dipendenza del gaslighter: ritirandosi in casa e ridimensionando la vita privata, la vittima tende a cercare ancora di più le cure del partner manipolatore, vedendolo come unica via d’uscita dalla sua “follia”. In questo momento il gaslighter viene visto come una persona buona che sta con la propria vittima nonostante i suoi difetti. Il manipolatore ha quindi raggiunto i suoi scopi.
Gaslighting: 3 campanelli d’allarme
Vediamo adesso tre campanelli d’allarme che dovrebbero far rivalutare il tuo rapporto:
- Negare l’evidenza: il manipolatore nega il comportamento di cui la vittima è stata testimone, cercando di modificare il racconto in qualsiasi modo;
- Innocue e piccole bugie: è molto importante prestare attenzione anche alle bugie più piccole. Una relazione tossica si fonda su tante menzogne, anche quando in realtà non ce ne sarebbe bisogno. Nella maggior parte dei casi la vittima se ne rende conto, ma non le ritiene importanti. In realtà questo rappresenta uno dei campanelli d’allarme più diffusi;
- Eccesso di gelosia: di solito sono proprio le persone più gelose che tradiscono e accusano i partner di tradimento per dissimulare.
Se pensi di essere vittima di gaslighting rivolgiti subito ad un professionista. Soltanto in questo modo riuscirai a ritrovare la giusta serenità e tornare ad avere il controllo sulla tua vita.
Gaslighting: le fasi della manipolazione
Gaslighting è una forma di manipolazione psicologica in cui un individuo o gruppo di persone tenta di manipolare qualcun altro attraverso l’uso di tecniche sottili e sofisticate che creano dubbi, confusione e dubbi sulla realtà della vittima. Si tratta di una tecnica diffusa nelle relazioni abusanti, ma può apparire in qualsiasi relazione in cui un individuo ha potere sull’altro.
Ci sono quattro stadi principali del processo di gaslighting: isolamento, disconnessione emotiva, rinnegamento e trasformazione. Il primo stadio è il processo di isolamento, in cui la vittima viene separata dalle proprie reti sociali familiari e amichevoli. Questo può essere fatto attraverso l’ignorare le richieste della vittima, limitando il contatto con amici e parenti o impedendo loro di fare attività che normalmente farebbero insieme.
Il secondo stadio è la disconnessione emotiva, in cui il manipolatore inizia a mettere in dubbio le emozioni della vittima e a minimizzarle. Ciò può comportare accuse costanti come “sei troppo sensibile”, “sei immaginario” o “non hai alcun senso”. Il manipolatore spesso negherà anche che tali comportamenti siano abusivi o negherà addirittura che li stia facendo.
La terza fase è la rinnegazione. In questa fase, il manipolatore nega o distorce i fatti della vita della vittima per confondere ed esasperarla ulteriormente. Per esempio, un manipolatore potrebbe negare che qualcosa sia accaduto quando è stato effettivamente testimoniato da altri. Con la rinnegazione, la vittima diventa sempre più confusa circa la realtà e perde fiducia nelle proprie percezioni e giudizi.
Infine, l’ultimo stadio è la trasformazione. Questa fase mira a modificare completamente la personalità della vittima perché si adatti al punto di vista del manipolatore. La vittima può iniziare a credere che il modo di pensare del manipolatore sia corretto, e le sue opinioni ed emozioni possono essere alterate al punto da diventare quelle del manipolatore.
Gaslighter: come riconoscere i comportamenti
Il termine “gaslighting” è una forma di manipolazione psicologica in cui il manipolatore, detto anche “gaslighter”, fa tutto ciò che è in suo potere per far dubitare della propria vittima, rendendola insicura e confusa. Lo scopo del gaslighter è quello di limitare la fiducia della vittima in se stessa e nella sua capacità di giudicare le situazioni.
Riconoscere un gaslighter può essere molto difficile, ma ci sono alcuni segnali da tenere d’occhio. Il gaslighter spesso mente deliberatamente e ripetutamente alla vittima, per farla dubitare della verità. Può anche usare le parole per manipolare la vittima e metterla in discussione. Inoltre, può cercare di imporre la propria versione dei fatti ed essere estremamente critico nei confronti della vittima o delle sue opinioni.
Inoltre, il gaslighter può anche tentare di isolarla dagli altri o impedirle di fare attività che normalmente farebbe, come uscire con gli amici o intrattenere relazioni familiari. Talvolta può anche fare riferimento alla vittima in modo dispregiativo o usare sarcasmo per umiliarla. Se la vittima presenta sintomi fisici come ansia, depressione o insonnia a causa del comportamento del gaslighter, è importante considerare l’ipotesi che sia coinvolta una dinamica di manipolazione psicologica.
Dicono bugie senza alcun tipo di vergogna
La tecnica del “gaslighting” è un modo di manipolazione psicologica in cui una persona o un gruppo di persone cercano di indurre l’altra a dubitare di sé stessa, della propria realtà e dei propri pensieri. Può essere fatto attraverso l’uso ripetuto di bugie e mezze verità senza alcun tipo di vergogna da parte della persona che commette il gesto.
Questa tecnica può essere intenzionale o non intenzionale e può causare molti problemi, compresi sentimenti di confusione, depressione e ansia. Una delle caratteristiche più preoccupanti della tecnica del gaslighting è che può essere utilizzata inconsapevolmente per manipolare la mente di qualcuno con un obiettivo specifico.
La persona che subisce questa tecnica può iniziare a dubitare delle proprie percezioni e a sentirsi meno sicuro del proprio giudizio. Inoltre, la mancanza di fiducia in se stessi può anche portare all’isolamento sociale e ad altri problemi emotivi o mentali. Può anche minare l’autostima della vittima, limitando così la sua capacità di svilupparsi come persona libera ed indipendente.
Negano di aver detto qualcosa , anche se ne hai le prove
In una situazione di gaslighting, una persona può negare di aver detto qualcosa, anche se hai le prove. Questo comportamento è un modo per la persona di manipolare la tua realtà e mettere in dubbio la tua mente. La persona può negare di aver detto qualcosa, anche se hai audio o video che dimostrano il contrario.
Un altro modo in cui la persona potrebbe farlo è attribuendo a te le parole che hanno detto o accusandoti di ricordare male o di fraintendere ciò che hanno detto. Può essere difficile affrontare questa situazione, ma è importante mantenere la calma e non lasciarsi convincere da tale comportamento. Se hai le prove di ciò che una persona ti ha detto, è importante che tu abbia fiducia nella tua memoria e nella tua percezione della realtà.
Usano ciò che ti è vicino e caro come mezzo per raggiungerti
Usare ciò che ti è vicino e caro come mezzo per raggiungere qualcuno attraverso il gaslighting è una tattica manipolativa insidiosa. Consiste nel manipolare una persona in modo tale da indurla a dubitare di se stessa e della sua realtà. Il gaslighting può essere fatto in modo molto sottile o più evidente; tuttavia, in entrambi i casi, ha lo scopo di creare confusione nella vittima e di farla sentire impotente.
Un esempio di come una persona possa usare ciò che è vicino e caro alla vittima per raggiungerla attraverso il gaslighting potrebbe essere quello di manipolare le persone care della vittima. Un manipolatore potrebbe mettere in dubbio l’opinione della vittima davanti a persone a lui care, ad esempio dicendo loro che la vittima non sa quello che dice o che sta esagerando. Questo aiuta il manipolatore a far sentire alla vittima che non è credibile e che nessuno la supporta.
Inoltre, il manipolatore può anche ricorrere al guilt-tripping usando gli affetti della vittima. Ad esempio, può dire alla vittima che le persone care non sono contente del suo comportamento o delle sue decisioni. Questo tipo di discorso potrebbe portare la vittima a sentirsi colpevole e responsabile per qualcosa che ha fatto o detto, contribuendo così al processo di gaslighting.
Le loro azioni non seguono le loro parole
- I gaslighter spesso dicono cose che non supportano le loro azioni. Ad esempio, una persona potrebbe dire che amano qualcuno, ma poi comportarsi in modo opposto. Potrebbero essere gelosi o possessivi nei confronti della persona, o addirittura fare qualcosa di crudeltà e poi negarlo.
- Un altro segno di gaslighting è quando una persona sconvolge la realtà della situazione per fare in modo che la loro versione sembri più vera. Ad esempio, potrebbero dire che stanno facendo qualcosa per il bene di qualcun altro, ma in realtà stanno solo cercando di manipolarli.
- Un altro segno di gaslighting è quando una persona ignora i sentimenti delle persone coinvolte. Questo può comportare la minimizzazione dei sentimenti altrui con frasi come “Non è poi così grave” o “Non preoccupartene”.
- Le persone gaslighter spesso usano l’umorismo per sminuire le preoccupazioni degli altri e nascondere il loro comportamento scorretto o manipolativo.
- Infine, i gaslighter sono noti per non agire secondo le loro parole: possono promettere di fare qualcosa o garantire che non faranno nulla, ma alla fine non seguono le loro stesse parole e non mantengono le promesse fatte.
Offrono rinforzi positivi per manipolare:
- Offrendo una quantità costante di elogi sinceri e incoraggiamento;
- Offrendo premi o ricompense per comportamenti positivi;
- Facendo attenzione alle vittorie, anche le più piccole;
- Dimostrando attenzione per le opinioni e preoccupazioni;
- Utilizzando la reindirizzazione invece della critica;
- Offrendo supporto emotivo invece di giudizio o biasimo.
Le tecniche del gaslighter
Le tecniche del gaslighter sono una forma di abuso psicologico che mirano a manipolare un partner, un amico o un familiare. Il gaslighter cerca di indurre l’altro in uno stato di confusione e dubbio, attuando diverse strategie per metterlo in difficoltà. Alcune delle principali tecniche utilizzate dai gaslighter sono negazione e distorsione della realtà, manipolazione dei ricordi, svalutazione delle opinioni altrui e la creazione di scuse false.
Negazione e distorsione della realtà rappresentano la base fondamentale delle tecniche del gaslighter. Il gaslighter può negare eventi che sono accaduti e rifiutarsi di accettare le versioni dell’altra persona per confonderla e costringerla a dubitare della propria memoria.
La distorsione della realtà si riferisce al fatto che il gaslighter può distorcere i fatti per adattarli alle proprie opinioni. Questa strategia può essere molto dannosa perché può portare l’altra persona a credere alla versione distorta piuttosto che a quella reale.
La manipolazione dei ricordi è un’altra tecnica comune utilizzata dai gaslighter. Questa strategia prevede la rielaborazione di momenti passati con l’obiettivo di provocare sentimenti di colpa e ansia nell’altro. I gaslighter possono anche svalutare le opinioni altrui, cercando di far sentire l’altro inferiore o spostando l’attenzione da argomenti importanti a cose meno significative.
Infine, i gaslighter possono anche usare scuse false per giustificare le proprie azioni negative o manipolatorie nei confronti di un altro individuo. Tuttavia, queste scuse non hanno alcun fondamento reale e servono solo come mezzo per rendere più difficile all’altra persona capire quello che sta succedendo realmente.