Paura di non essere abbastanza Atelofobia che cos’è

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    In psicologia esiste un termine specifico per definire la paura di non essere abbastanza: si parla di atelofobia.

    L’etimologia della parola atelofobia viene dal greco atelophobia, termine composto da atelés – che letteralmente si traduce con imperfetto o incompleto – e da phóbos – che significa fobia, paura – e che nel suo insieme viene tradotto con il concetto di paura dell’imperfezione

    In questo articolo andremo a vedere più da vicino la paura di non essere abbastanza, quali sono i suoi sintomi, le cause e come superarla attraverso nuove abitudini quotidiane e con l’intervento della psicoterapia. 

    L’INGANNEVOLE PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA

    “Pochi uomini in generale hanno fede in sé stessi, e di quei pochi gli uni la ricevono in sorte come un’utile cecità o parziale oscuramento del loro spirito; gli altri se la devono prima di tutto guadagnare: tutto ciò che essi fanno di buono, di valente, di grande è in primo luogo un argomento contro lo scettico che alberga in essi: si tratta di convincere o di persuadere costui, e perciò occorre quasi del genio. Questi sono i grandi insoddisfatti di sé”.

    (Friedrich Nietzsche, La gaia scienza)

    “non si può attraversare l’oceano se non si ha il coraggio di perdere di vista la riva”

    Cristofaro Colombo

    Sentire di non essere in grado di fare qualcosa, provare paura, quando non addirittura certezza del fallimento, è perlopiù una condizione debilitante.

    Oggi numerosi studi mostrano una associazione tra la condizione di benessere sociale e il malessere delle giovani generazioni, spesso iperprotette da famiglia e società, non sperimentano abbastanza.

    Cosa dovrebbero sperimentare? Gli ostacoli, le difficoltà, i fallimenti, le perdite, per poter sviluppare fiducia nelle proprie risorse personali.

    In questo contesto la paura di non essere all’altezza, anche quando si cela dietro l’arroganza e lo snobismo intellettuale, rappresenta una patologia importante sia per il soggetto, sia per la società, limitando le possibilità di evoluzione e sul miglioramento di entrambi.

    Forse, in alcune persone con il problema della paura di non essere abbastanza, la necessaria e dolorosa ferita narcisistica non è stata adeguatamente affrontata

    Il contagio dell’insicurezza

    Negli ultimi anni si sta assistendo ad una vera e propria epidemia dell’insicurezza, che è in
    costante aumento il numero di persone che convivono ogni giorno con la sensazione di non
    essere all’altezza, di non essere del tutto adeguate.

    La paura di non essere all’altezza può riguardare tutte e tre le relazioni fondamentali che viviamo
    nel corso della vita: relazione tra noi e noi stessi, relazione tra noi e gli altri, relazione tra noi e il mondo circostante. Questo sentimento può riguardare tutti gli ambiti della vita: caratteristiche estetiche o alle capacità, all’intelligenza, alla simpatia, alla cultura, ecc. fino a diventare una sensazione generalizzata.

    In molti casi la persona teme di deludere le aspettative degli altri e gli standard che la società
    impone. Gli standard proposti e inseguiti sono: essere infallibili, sicuri di sé stessi, capaci di gestire al meglio le emozioni, sentirsi apprezzati e ammirati dagli altri e completamente appagati dalla propria vita.

    Il sentirsi costantemente sul palcoscenico delle “beate apparenze”, i riflettori seducenti ma giudicanti dei social network, amplifica il timore di essere giudicati inadeguati. Il vero problema è che il giudice più severo è quello interno.

    La paura di non essere abbastanza ed il giudice interno

    Il giudice interno, opera all’insaputa della persona e può nascondersi sotto diversi sintomi o disturbo, compresa la paura di non essere all’altezza o atelofobia. Sono frequenti i casi in cui la persona si rivolge ad uno psicoterapeuta per risolvere la paura di non essere all’altezza, senza rendersi conto che questa nasconde una dinamica inconscia, in cui si celano gli effetti di un giudice interno severo ed esigente.

    Si tratta di persone spesso capaci e di successo che provano una vergogna intensa all’idea di mostrare agli altri qualche debolezza o imperfezione e hanno organizzato la propria vita in modo tale da evitare che questo accada, nella maggior parte dei casi senza vivere particolari disagi; a volte però la strategia di evitamento non si può più percorrere e la paura esplode.

    Paura di non essere abbastanza ed autostima

    La paura di non essere all’altezza, spesso si associa alla sensazione di scarsa fiducia in sè, rilevando problemi e difficoltà di autostima.

    In alcuni casi la sensazione di mancata fiducia in sé stessi affonda le radici in esperienze infantili
    (as es. genitori che li fanno sentire inadeguati da sempre, ecc.), ma ci sono anche coloro che la
    sensazione di fiducia in sé stessi l’hanno sperimentata, assaporata e goduta fino a quando non hanno incontrato una dolorosa ferita: la ferita narcisistica.


    Accade qualcosa, solitamente un evento traumatico, un incidente, un fallimento, a partire dal
    quale la propria sicurezza comincia a vacillare (ad es. perdere il controllo dell’auto in una
    serata di pioggia fa perdere ad un chirurgo la sicurezza in sé stesso, impedendogli di operare,
    ecc.).

    Atelofobia: definizione

    Atelofobia è una paura irrazionale e persistente di essere imperfetti o non abbastanza bravi. Può manifestarsi come ansia o depressione, ma anche come auto-negatività o auto-critica.

    La paura si può manifestare in diversi modi, dal sentirsi insicuri nella vita quotidiana alle preoccupazioni che qualcuno scopra il proprio difetto.

    La maggior parte delle persone che soffrono di atelofobia cerca di nascondere le loro insicurezze, ma può comunque avere un impatto negativo sulla loro soddisfazione generale.

    Le persone che soffrono di atelofobia possono evitare le situazioni sociali e avere difficoltà ad affrontare i cambiamenti, poiché temono di non essere all’altezza delle aspettative degli altri.

    Paura di non essere abbastanza

    La paura di non essere abbastanza è configurata come un disturbo ansioso definibile come l’eccessivo, continuo e persistente timore di non essere mai all’altezza, di essere imperfetto su qualsiasi aspetto della propria vita o di fare qualcosa di sbagliato ed irrimediabile.

    La persona che soffre di questo disturbo è sempre preoccupata dal fatto che, qualsiasi cosa faccia:

    • presenti degli errori con conseguenze disastrose;
    • non sia giusta;
    • non sia perfetta. 

    L’atelofobia tende a manifestarsi in tutti gli ambiti della vita della persona, tanto da rendere anche i compiti quotidiani più semplici estremamente difficili. 

    Atelofobia: la paura di essere imperfetti

    Atelofobia è una paura comune ed è definita anche come la paura di essere imperfetti.

    Si tratta di una fobia che scoraggia le persone dal mostrare il loro vero sé, perché hanno paura di non essere abbastanza buoni o accettati dagli altri.

    Le persone affette da atelofobia possono sentirsi insicure e a disagio in situazioni sociali, poiché temono di non soddisfare gli standard di bellezza o le aspettative degli altri. Possono anche evitare di intraprendere azioni che ritengono non all’altezza della propria immagine di sé.

    Si può affrontare l’atelofobia cercando di imparare come accettarsi e amarsi per quello che si è. Ci sono anche tecniche come la meditazione e lo yoga che possono aiutare ad alleviare lo stress legato alla paura di essere imperfetti. Allo stesso tempo, è importante circondarsi di persone positive che riconoscano i propri pregi e le proprie qualità uniche.

    Differenza tra atelofobia e perfezionismo


    L’atelofobia e il perfezionismo hanno alcune somiglianze, ma sono anche due cose differenti. L’atelofobia è una paura di fare errori o di non essere all’altezza delle aspettative.

    Di solito, le persone con atelofobia evitano i compiti che possono portare a fare errori o fallire. Il perfezionismo, d’altro canto, è l’esigenza di rendere perfetto qualcosa.

    Le persone tendono a concentrarsi sui dettagli e dedicare un sacco di tempo ad assicurare che le cose siano fatte in modo corretto.

    In generale, le persone con atelofobia sono più preoccupate di commettere errori rispetto alle persone con perfezionismo, che si concentrano più sull’ottenimento di risultati eccellenti. Tuttavia, entrambe le condizioni possono prendere una forma estrema che può portare ad Ansia e Depressione.

    Atelofobia: i sintomi


    I sintomi possono variare da persona a persona ma includono ansia, depressione, mancanza di energia, difficoltà a concentrarsi, irritabilità e stress.

    Altri segnali possono essere problemi di sonno, Attacchi di panico e sentimenti costanti di paura.

    Potrebbe anche esserci una tendenza ad evitare le situazioni in cui si potrebbe incorrere in un incidente o in un’attività pericolosa.

    Inoltre, l’ansia può peggiorare durante i periodi in cui si è più inclini ad avere incidenti come quando si guida o si viaggia in treno o aereo.

    Vediamo adesso quali sono i sintomi principali della paura di non essere abbastanza, o atelofobia. Le persone che soffrono di atelofobia, generalmente presentano:

    • rifiuto delle sfide;
    • impotenza;
    • mancanza di concentrazione;
    • perdita di controllo;
    • ansia;
    • irritabilità;
    • vergogna;
    • rabbia;
    • paura di sbagliare;
    • paura del rifiuto;
    • comportamenti tesi ad evitare le situazioni che provocano stress. 

    Oltre a questi, si verificano anche sintomi fisici, quali:

    • eccessiva sudorazione;
    • mal di testa;
    • iperventilazione e sensazione di soffocamento;
    • tremori; 
    • nausea;
    • palpitazioni e aumento del battito cardiaco; tensioni muscolari;
    • secchezza delle fauci;
    • disturbi del sonno. 

    Generalmente i sintomi strettamente fisici appaiono in concomitanza con gli altri sintomi. 

    Atelofobia: cause

    Sono principalmente due le cause che possono portare allo sviluppo della paura di non essere abbastanza:  

    • l’aver subito un evento traumatico – solitamente i primi segnali che riguardano l’insorgenza di questo disturbo tendono a mostrarsi durante l’infanzia o durante l’adolescenza;  
    • la predisposizione genetica.

    In particolare, le persone che soffrono di atelofobia possono aver avuto esperienze con insegnanti e genitori particolarmente rigidi e severi, con aspettative molto elevate e con la pretesa della perfezione

    Questo aspetto potrebbe aiutare a spiegare il pensiero ricorrente di non essere abbastanza bravi e meritevoli, la paura del fallimento, il valore cruciale che la perfezione assume per queste persone e la bassa autostima all’interno delle relazioni.  

    Infatti, questo disturbo incide anche nell’ambito delle relazioni affettive. In amore, la paura di non essere abbastanza fa emergere personalità molto attente alle opinioni degli altri, ipersensibili alle critiche e inclini al giudizio.

    Depressione e atelofobia


    La Depressione e l’atelofobia spesso vanno di pari passo. L’atelofobia, nota anche come sindrome da impotenza psicologica, è una condizione in cui un individuo sperimenta una profonda sensazione di incapacità o impotenza nell’affrontare le situazioni quotidiane. Le persone con atelofobia possono sentirsi inadeguate, incapaci e insicure, il che può portare alla depressione.

    Una volta che la depressione si è instaurata, diventa difficile affrontare le situazioni causa della sindrome da impotenza psicologica, il che può provocare un circolo vizioso di ansia e depressione. Per questo motivo, è importante affrontare la depressione e l’atelofobia simultaneamente.


    Un modo per gestire la depressione è quello di riconoscere i propri pensieri negativi ed evitare di lasciarsi prendere dalle emozioni negative. Si tratta di imparare a mantenere la calma e prendere il controllo delle proprie emozioni. Lo stesso vale per l’affrontare l’atelofobia: è necessario identificare le situazioni che provocano sentimenti di incapacità o insicurezza e poi pianificare interventi per affrontarle.

    Per superare l’atelofobia, alcune pratiche utili possono essere intraprese come l’esercizio fisico, lo yoga o la meditazione. Anche lo sport può avere un ruolo importante nel raggiungimento della serenità mentale ed emotiva necessaria per contrastare efficacemente la sindrome da impotenza psicologica.

    Infine, è sempre meglio cercare aiuto professionale qualora si manifestassero sintomi persistenti di depressione o atelofobia.

    Uno specialista psicologo o psicoterapeuta, saprà consigliarvi i migliori interventi da adottare per risolvere queste condizioni e ritrovare un equilibrio emotivo più stabile.

    La paura di non essere abbastanza nell’ambito lavorativo 

    Parlare di fronte a un gruppo, scrivere una mail o fare una telefonata, sono compiti che possono diventare difficili – o talvolta addirittura impossibili – per coloro che soffrono della paura di non essere abbastanza.  

    Queste persone tendono a non mettersi mai in competizione con gli altri, poiché convinti a prescindere di non avere gli strumenti necessari per riuscire nei propri obiettivi. In questo modo, sentendosi sempre svalutati, non si sentono all’altezza anche nell’ambito lavorativo, arrivando a rifiutare aumenti di livello e nuovi incarichi lavorativi. 

    Tutto questo provoca la ripetizione dello stesso compito e la costante ricerca della perfezione, a scapito della propria creatività e produttività. Così facendo, la persona che soffre della paura di non essere abbastanza è fortemente penalizzata, fino ad arrivare – nei casi più gravi – ad una vera e propria paralisi che potrebbe anche condurre alla perdita stessa del lavoro.

    Implicitamente, chi soffre di atelofobia aspira quindi alla perfezione, ma trattandosi di un obiettivo irraggiungibile, si percepisce costantemente come:

    • fallimentare;
    • inutile;
    • inefficace;
    • schiacciato dal peso del pensiero della propria inadeguatezza e imperfezione.  

    Inoltre, con il passare del tempo tendono a svilupparsi anche depressione e bassa autostima, a causa dell’enorme divario tra le proprie aspettative su di sé e la realtà sperimentata. Oltre alla depressione, la paura di non essere abbastanza può presentarsi in associazione alla dipendenza da sostanze e al

    ‍Come superare la paura di non essere abbastanza: abitudini e terapia 

    Come superare la paura di non essere abbastanza? 

    Innanzitutto è necessario provare a superare questo disturbo con l’aiuto della psicoterapia. Qui sarà importante:

    • familiarizzare con l’imperfezione – concepita come una caratteristica umana ineliminabile – al fine di poterne ridimensionare l’impatto sulla persona;
    • esplorare il significato profondo che la perfezione riveste nella propria vita, a quale parte vitale è collegata nel presente e quale funzione passata – presumibilmente protettiva. 

    Superare la paura di non essere abbastanza è assolutamente possibile, soprattutto lavorando sulla consapevolezza che sono i propri limiti a rendere ancora più straordinarie le capacità di ognuno di noi e che il benessere è in ciò che è meglio per noi, e non nella perfezione. 

    Infine, anche alcuni cambiamenti nello stile di vita possono portare benefici, aiutando la persona ad impegnarsi in attività non strettamente collegate alla performance, quali:

    • ascoltare della musica;
    • incontrare gli amici;
    • leggere un buon libro;
    • fare meditazione. 
    Massimo Franco
    Massimo Franco
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